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FESTA DELLE FAMIGLIE
ARAKU
La comunità di Araku, ha organizzato una festa per le famiglie dei ragazzi ospiti del Centro Miani Nilayam. Hanno partecipato circa 350 persone provenienti dai villaggi più vicini.
Il programma della giornata è stato colorato da momenti più seri: incontro collettivo sui valori della vita e incontri individuali con i genitori sui risultati scolastici dei propri figli e da attività ludiche con giochi, gare e sport per tutti.
Un buon pranzo e la distribuzione di premi e regali, ha completato la giornata.
La Comunità è stata molto contenta di questa opportunità di avvicinare e poter aiutare le famiglie dei ragazzi.
L'Ostello di Araku, a 1000 metri di altezza, a 4 ore di bus da Vishakhapatnam, sulle montagne dei Gathi Orientali ospita 170 ragazzi tribali, dai 6 ai 18 anni.
Queste valli sono da millenni la casa di una popolazione tribale semplice e povera, mite ed intelligente, che vive principalmente dei prodotti che la natura produce da sè e di alcune piccole coltivazioni. Le loro condizioni di vita sono costantemente peggiorate negli ultimi decenni, anche a causa dello sfruttamento del loro habitat da parte delle multinazionali dell'estrazione mineraria. E' una popolazione esposta allo sfruttamento di ogni genere ed all'inganno. La malnutrizione è rampante, le malattie, di conseguenza, mietono moltissime vittime.
Da tempo la Diocesi aveva iniziato a collaborare con il Governo per la riabilitazione e la difesa di queste popolazioni. Ma tale riabilitazione passa anzitutto tramite un lavoro di sensibilizzazione e di consapevolezza, di cui strumento privilegiato è l'istruzione scolastica.In questo contesto si colloca Miani Nilayam. I ragazzi e le ragazze provenienti dai villaggi delle valli circostanti (fino a 70 chilometri di distanza) vengono accolti in due ostelli (quello femminile è gestito da una congregazione di suore), da dove possono frequentare la scuola di Araku e procedere negli studi. Ma l'ostello non offre solo un alloggio: cibo sano, medicinali, ripetizioni per i più deboli, accompagnamento personale, sostegno nella scelta della carriera futura sono solo alcuni dei servizi offerti a questi giovani.
Al loro arrivo i Padri hanno alloggiato in una costruzione ultimata alcuni anni fa da ufficiali governativi, con mezzi di fortuna. I tre ambienti, oltre ad essere ormai inadeguati per i 40 studenti alloggiati, erano ormai strutturalmente pericolanti. Grazie alla Caritas italiana e ad altri amici si sono potuti realizzare ambienti più adeguati e più sicuri per questi giovani. Tra molte difficoltà dovute all'isolamento, alla lontananza dalla grande città ed all'irreperibilità dei materiali, si è riusciti ad inaugurare la nuova struttura nel 2007.
Per il loro sostentamento, il Governo copre una piccola parte delle spese annuali. Alcuni aiuti, specialmente sotto forma di provviste, arrivano direttamente dal governo. sono le adozioni a distanza che permettono a questi giovani di poter pensare ad una vita migliore di quella fino ad ora condotta nelle loro famiglie. Grazie a questa istituzione possono frequentare la scuola, avere abiti decenti, essere curati quando stanno male, soprattutto guardare al loro futuro non da persona analfabeta come sarebbe stata nel loro villaggio ma con una formazione umana e intellettuale degna di ogni indiano del terzo millennio.